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Conservazione della farina: strategie pratiche per preservare la sua qualità

Conservazione della farina: strategie pratiche per preservare la sua qualità

La farina, come ben sappiamo, è un ingrediente essenziale in molte preparazioni culinarie: dalla panificazione alla pasticceria, dalla pasta fresca alle creme e salse.

Tuttavia, spesso si sottovaluta l’importanza di una corretta conservazione della farina per mantenere intatte le sue proprietà organolettiche e nutrizionali.

Diversi utilizzatori si trovano a dover affrontare problemi di deterioramento della farina, che può manifestarsi sotto forma di irrancidimento, perdita di capacità di lievitazione o, nel peggiore dei casi, infestazioni di insetti. Ma perché accade questo? La farina può davvero “scadere”? E soprattutto, esistono strategie efficaci per conservarla più a lungo senza comprometterne la qualità?

Con questo articolo esploreremo in dettaglio, arricchendo il tutto con ricerche fatte a livello scientifico, su quali sono i fattori che influenzano la conservabilità della farina, i migliori metodi di stoccaggio e le pratiche più innovative adottate sia a livello domestico che industriale.

La Farina: Un Prodotto Vivo che “cambia”

Spesso si pensa alla farina come a un ingrediente stabile e non deperibile, ma la realtà è ben diversa. La farina, infatti, è un prodotto vivo, che continua a subire trasformazioni chimiche e fisiche nel tempo.

La sua composizione varia a seconda del grado di raffinazione:

  • Farine meno abburattate : contengono solo l’endosperma del chicco, con un basso contenuto di grassi e un tempo di conservazione più lungo.
  • Farine integrali: mantengono crusca e germe di grano, quindi sono più nutrienti, ma anche più soggette all’irrancidimento a causa della maggiore presenza di lipidi. Secondo uno studio scientifico, l’ossidazione degli acidi grassi presenti nel germe di grano è il principale fattore che porta al deterioramento della farina integrale. Questo processo è accelerato dalla luce, dall’ossigeno e dal calore, rendendo fondamentale una conservazione adeguata.

Vediamo ora quali sono i fattori che influenzano la conservazione della farina:

  1. Umidità
    L’umidità è uno dei principali nemici della farina. Un tasso di umidità superiore al 14-15% può favorire la formazione di muffe e batteri. Secondo alcuni studi scientifici, la farina dovrebbe essere conservata in ambienti con un’umidità inferiore al 12% per prevenire la crescita di funghi e lieviti indesiderati.
  2. Temperatura
    Le alte temperature accelerano la degradazione dei lipidi e possono favorire la proliferazione di insetti infestanti. Uno studio americano ha dimostrato che la conservazione della farina a temperature superiori ai 25°C riduce significativamente la qualità proteica e la capacità di panificazione.
  3. Esposizione alla luce
    La luce può alterare alcune vitamine e accelerare l’ossidazione degli acidi grassi. Per questo motivo, le farine dovrebbero essere conservate in contenitori opachi o in ambienti privi di luce diretta.
  4. Ossigeno
    L’ossigeno favorisce l’ossidazione dei lipidi e può causare irrancidimento, soprattutto nelle farine integrali. L’uso di contenitori sottovuoto o atmosfera modificata può ridurre questo rischio.

Abbiamo quindi visto quali sono i fattori che influenzano il deterioramento della farina, ma per conservarla al meglio quali metodi di conservazione possiamo scegliere?

Conservazione in Contenitori Ermetici
Uno dei metodi più semplici e immediati per conservare la farina è l’utilizzo di contenitori ermetici, preferibilmente in vetro o plastica alimentare. Conservare la farina in un contenitore a chiusura ermetica protegge il prodotto dall’umidità e riduce il rischio di infestazioni.

Conservazione Sottovuoto
Il sottovuoto è una tecnica efficace per preservare la freschezza della farina a lungo termine. Uno studio ha dimostrato che gli alimenti secchi conservati sottovuoto vedono ridotti del 50% i processi ossidativi rispetto a quelli conservati in semplici sacchetti di carta.

Vantaggi della Conservazione Sottovuoto:
– Blocca l’ossidazione: rallenta il deterioramento della farina.
– Elimina il rischio di infestazioni: gli insetti hanno bisogno di ossigeno per sopravvivere.
– Protegge dall’umidità: ideale in ambienti umidi o caldi.

Conservazione in Frigorifero
Conservare la farina in frigorifero è un’opzione valida, soprattutto per le farine integrali, che tendono a irrancidire più rapidamente, teniamo a sottolineare che la conservazione in frigorifero può prolungare la durata della farina del 50%. Tuttavia, è di fondamentale importanza utilizzare contenitori ermetici per evitare la formazione di condensa e l’assorbimento di odori da altri alimenti presenti nel frigorifero.

Congelamento della Farina
Il congelamento è uno dei metodi più efficaci per conservare la farina a lungo termine. Da una ricerca fatta dal “Food Research International”, si è dimostrato che la farina congelata a -18°C mantiene le sue proprietà organolettiche fino a due anni, senza subire alterazioni significative.

Vediamo però come congelare la Farina correttamente:

  • Utilizzare sacchetti di plastica alimentare con chiusura ermetica.
  • Rimuovere l’aria in eccesso prima di sigillare il sacchetto, utilizzando apposite macchine per sottovuoto.
  • Lasciar acclimatare la farina a temperatura ambiente prima di utilizzarla per evitare la formazione di condensa.

Esiste un ulteriore metodo di conservazione, di difficile applicazione in ambito casalingo ma a cui ci pensiamo direttamente noi: l’atmosfera modificata.

Noi di Molino Colombo utilizziamo il confezionamento in atmosfera modificata, sui sacchetti da 2Kg, per garantire una maggiore durata della farina. Questo metodo prevede la sostituzione dell’ossigeno con gas inerte come l’azoto, impedendo l’ossidazione e la proliferazione di microrganismi.

Le farine confezionate in atmosfera modificata mantengono una qualità superiore rispetto a quelle confezionate in modo tradizionale, con una riduzione del 90% del rischio di infestazioni.

Conclusioni: Qual è il Metodo Migliore?
Conservare la farina nel modo giusto significa garantirne freschezza, sicurezza e qualità nel tempo. In base alle esigenze, si può scegliere tra:

  • Conservazione sottovuoto → per bloccare ossidazione e infestazioni.
  • Conservazione in frigorifero → per prevenire irrancidimento (soprattutto nelle farine integrali o con presenza di germe di grano)
  • Congelamento → per una shelf-life lunga o in determinati periodi dell’anno (Estate)

E tu quale metodo di conservazione preferisci?

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